Ipotesi supplementare

Ipotesi supplementare:
* Fonte originaria indipendente, D, scritta c. 600 AEV, comprende gran parte del Deuteronomio.
** Scritta c. 540 AEV come risposta e rifirma della fonte D.
*** Scritta c. 400 AEV è dovuta in gran parte al redattore di J.

Negli studi biblici, l'ipotesi supplementare propone che il Pentateuco (i primi 5 libri della Bibbia) derivava da una serie di aggiunte ad un lavoro pre esistente.[1] Si tratta di una revisione della precedente ipotesi documentale, la quale proponeva che il Pentateuco fosse una combinazione di narrazioni indipendenti rielaborate da un redattore.

L'ipotesi supplementare è stata sviluppata nel corso del XIX e XX secolo, principalmente derivando da un'insoddisfazione per l'inadeguatezza dell'ipotesi documentaria, e si è conclusa negli anni 1970 con la pubblicazione di opere di John Van Seters, Rolf Rendtorff e Hans Heinrich Schmid. Nel loro libro An Introduction to the Bible, Kugler e Hartin sostengono che "il lavoro di John Van Seters riflette al meglio la ripresa dell'ipotesi supplementare".[2]

In sintesi l'ipotesi di Van Seters accetta "tre fonti o strati letterari all'interno del Pentateuco", che sono diventati noti come Jahvista (J), scrittore sacerdotale (P), e deuteronomista (D). Van Seters mise le fonti in ordine cronologico come DJP.[3]

  • le fonti deuteronomiste (D) vennero scritte intorno al 700 a.C..
  • le fonti jahviste (J) presumibilmente intorno al 600 a.C. nel periodo dell'esilio.
  • le fonti sacerdotali (P) intorno al 400 a.C. nel periodo post esilio.

Van Seters, invece, rifiuta l'esistenza della fonte eloista (E) come documento unico e indipendente, considerandola invece un insieme frammentario di vari racconti scritti e tradizioni orali non collegati tra loro.[4]

Sebbene questa non sia l'unica revisione dell'ipotesi documentale, è una delle più serie sulla formazione del Pentateuco ed è stata sostenuta da diversi studiosi.[5]

  1. ^ John Van Seters, The Pentateuch: A Social-Science Commentary, New York, t&t clark, 1999, p. 77.
  2. ^ Kugler & Hartin, An Introduction to the Bible, Cambridge, William B. Eerdmans Publishing Co., 2009, p. 49.
  3. ^ John Van Seters, The Pentateuch: A Social-Science Commentary, New York, t&t clark, 1999, p. 78.
  4. ^ Robert K. Gnuse, Redefining the Elohist, in Journal of Biblical Literature, vol. 119, n. 2, 2000, pp. 201–220, DOI:10.2307/3268483. URL consultato il 20 agosto 2021.
  5. ^ David H. Aaron, Etched in Stone: The Emergence of the Decalogue, New York, t&t clark, 2006, p. 167.

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